La chiara fontana by David Bosc

La chiara fontana by David Bosc

autore:David Bosc [Bosc, David & Bosc, David]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788899793517
editore: L'orma editore
pubblicato: 2018-01-25T23:00:00+00:00


Olga, raccontatemi un paesaggio della vostra infanzia.

D’estate, quando ero piccola, i miei genitori mi mandavano nel Giura. Ricordo una segheria situata in una radura, le pile di fusti neri che rilucevano sotto l’innaffiatura, e una vasca, un po’ più giù, dove facevano galleggiare il legno di quercia. Tanto verde, mai nulla di rosso, a parte il petto di un uccello che subito fuggiva, o talvolta il foulard di un segatore d’assi. Verde intenso, pochissimo giallo, un po’ di marrone scuro e di nero. Dagli zii (non erano sangue del mio sangue, ma bisognava pur concedergli un po’ di autorità su di me) passavo settimane tutta presa da filastrocche, formiche, corone di fiori. Un giorno, dopo pranzo, ero sdraiata sul divano del patio, con gli occhi chiusi, quando un rumore esterno venne a confondersi con le mie fantasticherie. Una folla di persone docili, probabilmente, mi applaudiva senza tedio. Avevo cantato? Era la fine di un valzer? Ero forse apparsa al balcone di una reggia? Sotto la tettoia fui avvolta da un’umidità fresca, come quella delle cascate. Gli applausi si tramutarono in un acquazzone senza tuoni. Quando riaprii gli occhi vidi le mucche immobili sotto la pioggia, sciacquate della polvere, sbarazzate delle mosche. Stavo bene. Non avevo freddo.

Marcello e Olga de Tallenay erano andate a trovare Cour­bet, che in quel momento si sentiva il più felice degli uomini. Come avrebbe detto Morel, si era preso una cotta.

Al primo piano, dai soffitti bassi, si stava per adibire a galleria una stanza attigua all’atelier. Morel si era ingegnato a ricoprire con scampoli di tappeto il parquet deformato, che aveva crivellato di chiodi senza badare a spese. Ai muri, tele recenti già affiancavano quelle che erano state trasferite in Svizzera per sottrarle al sequestro. Courbet condusse Olga davanti a un quadro che risaliva al suo soggiorno in Santongia; era Bambini che ballano, dipinto intriso di una strana atmosfera fiabesca. Una delle due bambinaie si è allontanata per leggere qualcosa, forse la lettera di uno spasimante. Con in testa cappelli di paglia, i piccoli fanno cerchio attorno alla seconda, che sta raccontando una storia seduta sull’erba. I tronchi luminosi, stirati dal basso verso l’alto con la spatola, s’innalzano tutt’intorno ai bambini. Le alte cime degli alberi si chinano. Si avvicinano. Che siano emersi da terra al richiamo di un mago? L’innamorata non si è accorta di nulla.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.